Una delle particolarità dell’armagnac tradizionale è di offrire, apparentemente in modo inesauribile, quasi tutte le annate del 1900.
La differenza con il cognac salta all’occhio subito: dove questo cerca di celare l’età del distillato sotto sigle misteriose e mariages sempre poligamici, l’armagnac tradizionale si vende puro e vergine, con tanto di anno di nascita e di “messa a riposo”.
Quindi uno degli atout dell’armagnac è di poter essere regalato al vostro zio o nonno, pur se di età veneranda, con la sua stessa data di nascita, anche se probabilmente senza lo stesso invecchiamento. Di solito questo raramente oltrepassa i 40 anni.
Ma si tratta solo di un’abile tecnica di marketing, o è realmente possibile?
Tradizionalmente l’armagnac superiore a 10 anni viene venduto in questo modo: la bottiglia riporta l’anno di distillazione, e su una contro-etichetta quella di messa in bottiglia. Per cui un distillato del 1980 messo in bottiglia nel 2000 vi indicherà un invecchiamento in botte di 20 anni.
Possiamo fidarci di chi ci vende un prodotto che magari pretende di essere più vecchio di nostra madre, senza dubitare che negli anni sia stato “allungato” o pasticciato da sembrare invecchiato più di quello che è, al contrario di quanto cercano di fare gli uomini, e le donne? Ecco la verità.
Intanto, nell’armagnac NON esistono annate migliori, a differenza del vino. Se chiedete alla James Bond un Dom Perignon 1959, con l’armagnac 1959 potrebbe andarvi male. Troppe nei distillati sono le variabili in gioco da maison a maison, e da botte a botte, per definire una vendemmia perfetta. Quindi, non vi conviene pretendere una data determinata sulla bottiglia; se potete, assaggiatene diverse, tenendo a mente che il vostro gusto è il primo parametro: cercate finezza, potenza, lunghezza, frutto?
Anche la durata dell’invecchiamento non è un fattore determinante: NON è vero che più invecchiato = più pregiato. In linea di massima gli armagnac dànno il loro meglio da 15 a 25-30 anni di maturazione in botte; oltre tendono a prendere troppo gusto tanninico dal legno e a perdere frutto ed eleganza, lasciando in bocca un retrogusto asciutto ed amaro.
Un millesimo 1965 per esempio non è detto sia meglio di uno 1990, anzi spesso non lo sarà affatto. Il più delle volte inoltre i vecchi millesimi NON hanno speso in botte tutti i loro anni, poichè raggiunta la maturità vengono trasferiti in bonbonnes ovvero damigiane, che ne fermano l’evoluzione.
Non avrete quindi certezza alcuna che un armagnac del 1965 abbia speso tutta la sua vita in botte; può benissimo succedere che sia stato messo in vetro nel 1990, ed imbottigliato nel 2015; per cui, se apparentemente è un armagnac di 50 anni, in realtà è un’acquavite di 25 anni. Solo ai distillati è concesso di fermare il tempo, purtroppo!
Infine, ma questo è un piccolo segreto che vi offro, e che terrete per voi, le annate di armagnac anteriori al 1970 devono essere considerate sospette per il motivo che fino ad allora non c’era alcun controllo sugli stock millesimati. Bastava un’attestazione del produttore, et voilà, il commerciante – detto négociant – poteva “documentare” di aver a disposizione l’annata desiderata, persino la mitica 1945, quando una terribile gelata il primo maggio di quel funesto anno annientò le viti in tutto l’Armagnac ed a Bordeaux, rendendo di fatto aleatoria qualunque raccolta. Di distillato, quell’anno, non se ne fece che qualche misera botte. Eppure, cercatela, la troverete in abbondanza, e a caro prezzo. È pressoché certo che non sarà autentica, ma di annate vicine.
Per cui quando un produttore vi offre nel suo catalogo tutte le annate del 1900 senza buchi, diffidate della serietà della Casa. Vi stanno prendendo in giro. Non tutti i négociants – che, ricordiamo detengono circa l’ 85% del commercio dell’armagnac – sono poco affidabili, ma è molto meglio rivolgersi ai piccoli produttori di serietà comprovata che hanno stock erratici. Sarete serviti meglio.
Soltanto ragioni sentimentali, quindi, vi faranno sborsare un piccolo capitale per una bottiglia di un particolare anno; non ne vale la pena. Siete stati avvisati, quindi caveat emptor !
© 2015 il farmacista goloso (riproduzione riservata)