Posts Tagged ‘asta cognac

25
Set
16

La Part des Anges – quando il cognac si fa benefattore

La Part des Anges è un’asta di beneficenza che si tiene nei dintorni di Cognac da ormai 10 anni: la decima edizione ha avuto luogo giovedì scorso, il 22.

asta

Il momento dell’asta – fonte: http://www.lapartdesanges.cognac.fr

Nata da un’idea di Jérôme Durand, all’epoca direttore della comunicazione del BNIC, dal 2006 l’ente controllore della filiera del cognac organizza ogni settembre un galà benefico al cui termine vengono messe all’asta ventiquattro preziose bottiglie di cognac offerte a turno dalle Case produttrici, e da qualche anno anche un’opera di un artista della regione.  

gala_diner

La serata di gala – fonte: http://www.lapartdesanges.cognac.fr

I fondi raccolti, circa € 850.000 in dieci anni, sono stati impiegati in quindici progetti divisi tra salute, educazione, scopi sociali e culturali a livello regionale ed internazionale.

Cosa si trova in quest’asta? Di tutto un po’: edizioni limitate delle grandi Case, flaconi artistici o di design estremo, cognac millesimati o blend usciti da qualche Paradiso inaccessibile; in tutte le proposte l’attenzione viene attirata molto più dalla presentazione che dal contenuto, che talvolta è di pregio assoluto, talaltra di semplice curiosità.

Però la sapiente organizzazione, con l’aiuto da quest’anno di una Casa d’aste internazionale, la Artcurial, che offre una piattaforma online per partecipare all’evento anche non essendo sul posto, permette di far raggiungere a queste bottiglie cifre importanti grazie alle offerte di clienti facoltosi di mezzo mondo, segnatamente Russia e Cina.

Un amatore di cognac non avrà mai interesse a questi prodotti (eccettuato qualche imbottigliamento pregiato e meno frou-frou delle Case più piccole), ma ci si fa una buona idea di come il distillato della Charente si è ormai legato a doppio filo al mercato del lusso. L’asta della Part des Anges ne è una vetrina eloquente. Qualche esempio?

© 2016 il farmacista goloso (riproduzione riservata)

frapin_rabelais

Frapin – Cuvée François Rabelais n°592 – stima € 5.500

remy

Rémy Martin XO – Jéroboam dorato con le firme della giuria del 68°Festival di Cannes – stima € 1.000

hine

Hine vintage 1916 – stima € 7.000

hennessy

Hennessy Edition Particulière tratta dal Chai du Fondateur – stima € 20.000

meukow

Meukow – decanter in cristallo creato per La Part des Anges – stima € 6.000

bache

Bache-Gabrielsen Apotek (farmacia) – tutti i crus della regione nei loro stadi di invecchiamento in flaconi da 10 cl – stima € 1.900

 

 

 

 

 

16
Apr
14

Michel Gillet e la sua collezione da Guinness dei primati

È della settimana scorsa la notizia che il più grande collezionista privato al mondo di cognac si è spento improvvisamente all’età di 68 anni. Si tratta di Michel Gillet, canadese, già chef per l’Eliseo, e patron del restaurant Les Chenêts di Montréal, custode di una strabiliante cantina di più di 48.000 bottiglie di ogni genere.

La sua collezione, stimata oltre € 550.000, entrata nel Guinness book of records nel 1998, comprende più di 800 bottiglie di cognac diversi, tra cui parecchi rari e di case estinte, ed è rimasta per anni imbattuta; soltanto nel 2013 i Rotary club di Cognac e Jarnac per orgoglio patrio e beneficenza hanno raccolto (immaginiamo piuttosto facilmente, dal momento che più di un socio produttore o coinvolto nel commercio ha contribuito all’iniziativa) più di 1000 bottiglie, di oltre 400 case, di cui più di 200 edizioni limitate o fuori commercio, per battere il record di monsieur Gillet.

Il ristoratore canadese Michel Gillet mostra la sua collezione di cognac

Il ristoratore canadese Michel Gillet mostra la sua collezione di cognac. Fonte foto : La Presse – Montréal – Canada

Questa imponente collezione è stata battuta all’asta in blocco il 18 giugno 2013, ed è stata acquistata da un danaroso cinese, tale Arthur Gu, per la somma tutto sommato modesta di € 300.000. Sarà goloso e noncurante da bersi una cantina così vasta? Il ricavato sarà utilizzato per contribuire alle opere sociali del Rotary Club, specialmente la campagna mondiale anti poliomielite.

Considerati i numeri, è molto difficile che questo nuovo record venga battuto, dal momento che per arrivare a 1000 bottiglie, l’impegno di capitale più modesto che si può immaginare sfiora € 100.000, e la collezione sarebbe alquanto misera. Un altro grande collezionista di spiriti, l’olandese Bay van der Bunt, che ha raccolto solo bottiglie antiche e/o millesimate ha tuttavia dichiarato che questo è stato il migliore dei suoi investimenti, e non stentiamo a crederlo, visti i prezzi di almeno qualche migliaio di euro per le bottiglie secolari.

Per Cognac & Cotognata i collezionisti sono da considerare criminali: vino e liquori nascono per essere goduti, non per essere messi all’asta per l’etichetta come un quadro. La cosa bizzarra è che van der Bunt si dichiara astemio, e Gillet non ha mai degustato i suoi cognac. A che pro tanto sforzo quindi? Non riusciamo a giustificarli se non per il fatto di aver conservato la memoria di un’industria. Fa meglio il grande artista dei cocktail, il Maestro Salvatore Calabrese, italiano ma londinese di adozione, che serve una robusta pattuglia di cognac antichi nel suo elegante bar. Si dirà, sono capricci d’artista (ed assai remunerativi), ma almeno Calabrese dà la possibilità di conoscere questi cognac pregiati a chi se li può permettere.

Per chi volesse approfondire ecco il catalogo dell’asta: http://www.rotary-cognac-record.org




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