I distillati di frutta sono sempre qualcosa di esotico quando prodotti in terra d’Italia, con l’esclusione delle già Imperial-Regie province in cui la tradizione austriaca sopravvive o vivacchia, senza estinguersi mai.
Fa meraviglia pertanto ritrovarsi nel bicchiere un distillato non solo di frutta: il Pirus Riserva di Nonino è addirittura invecchiato due anni in botte di quercia del Limosino. Si tratta quindi di un’acquavite rara perfino a nord delle Alpi. La potremmo chiamare una prova d’artista, in cui il famoso distillatore friulano ha voluto cimentarsi, quasi come in una sfida a se stesso. Per questa prima edizione ne sono state ottenute solo 828 bottiglie da mezzo litro: una botte, insomma.
Già, la Williams. Il distillato di frutta che è forse il più amato, ed il più prodotto tra il Tirolo e la Foresta Nera. In quelle contrade vi basterà il nomignolo familiare per richiederla, “Ein Willi, bitte!”: vi sarà subito servita. Provate, funziona nella peggiore bettola come nel ristorante di lusso.
Tra tutte le pere la Williams non è la più fine né la più discreta: ma come una donna di strada belloccia e vistosamente truccata, attirerà la vostra attenzione e si farà desiderare non senza motivo, da brava ruffiana qual è.
Anche solo da bianca la Williams strappa facili consensi come una grappa di moscato: piace infatti alle signore ed a chi non ha consuetudine con gli alcolici. Ma come si comporta questo distillato, una volta affinato nel legno? Il Pirus Nonino conserva tutte le note aeree e fruttate della nascita, ingentilite e domate però dal tempo e dalla botte. Qualche cenno di dolcezza vanigliata si fonde ai profumi della pera, vestendo l’acquavite di ulteriore armonia.
Al primo assaggio è difficile cogliere l’effetto della botte: la pera si conserva gagliarda nei profumi e nei sapori, e l’alcool, per quanto addolcito dal legno, vibra le sue note, ma non vi ferirà la bocca; non è feroce come certi rum per le ciurme che solcavano i Caraibi. Quando poi lasciate distendere il Pirus nel palato, il legno vellutato lo riveste, mentre il frutto prende ampio la via del naso, in gustoso equilibrio.
A casa Nonino hanno larga esperienza con la quercia: seppur breve, il paio d’anni trascorso in botte da questa Williams è abbastanza per aggiungere tinte al fine quadretto di partenza, senza saturarlo con il tannino, che sarebbe mal digerito dalla trama del distillato. L’alcool di frutta non ha – con l’eccezione dell’uva – la capacità di assorbire anni ed anni di legno senza restarne vittima. Il calvados è un monito sufficiente, a mio modesto parere.
L’insieme offerto dal Pirus Riserva, fatto da mano sicura e ben condotto nell’invecchiamento, è elegante; l’armonia è rispettata anche nel retrogusto, senza il prevalere di uno dei protagonisti sull’altro. Alla francese, la chiamereste un’acquavite gourmande, con cui osare qualche felice abbinamento a tavola. Se ne trovate ancora, è un bicchierino che vi regalerà un raffinato momento di piacere.
Nota: la bottiglia è un gentile omaggio del produttore. La recensione è invece indipendente e non sollecitata. Il lettore informato può liberamente trarre le sue valutazioni.
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Il Pirus di NONINO
Riserva / Williams
Aged 2 Years
Single Cask quercia Limousin n° 3026
Inizio invecchiamento 7/1/2016 * Estrazione 22/5/2018
828 bottiglie prodotte * 500 ml * 43°
un bel colore per soli due anni………….