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cognac e cocktail –

Il cognac si presta come tutti gli spiriti alla preparazione di ottimi cocktail, ma è quasi sempre trascurato dai mixologisti (un tempo barman) per più di un motivo: primo fra tutti il costo superiore, poi per la scarsa popolarità della bevanda tra i clienti. Eppure un secolo fa i cocktail a base di cognac erano la regola, e superavano nell’uso quelli a base di bourbon o di whisky, usati invece come surrogati del pregiato distillato francese.

Cominciamo dai long drinks:

in principio fu la “fine à l’eau”: il ‘drink’ che fino agli anni 1960 in Francia era più

Fine à l'eau

Fine à l’eau

abituale del pastis. Si tratta semplicemente di un cognac, quasi sempre un robusto e aromatico VSOP, allungato con 3 parti di acqua. Esistevano addirittura case che ne producevano versioni per questo impiego. Che fosse il ‘cicchetto’ della nonna prima della notte, o l’aperitivo al bar, una fine per numerosi decenni oltralpe è stata sinonimo di cognac.

In Gran Bretagna invece i gusti erano orientati al mix con tonica (sconsigliabile), o soda (‘a B&S!’ era la richiesta abituale al pub, B stava per brandy), per rimanere ai più semplici; c’era chi preferiva invece diluirlo con un ginger ale, dolce o meglio dry, chi con acqua minerale, a volte Perrier.

Oltreoceano l’uso del cognac era frequente on the rocks, che poi sarà quasi del tutto sostituito dal whisky, per il semplice motivo del costo minore; cognac & cola è un’ottima alternativa al rum, mentre uno dei migliori e più semplici long drinks col nostro distillato è 1 parte di cognac e 2 parti di succo d’arancia fresco filtrato, su ghiaccio.

Quale cognac usare?

La complessità del profumo del cognac ne fa un perfetto mixer per cocktail aromatici e fruttati, cosicché è sufficiente impiegare le giovani qualità VS, a differenza dei long drinks che rendono meglio con cognac pieni e intensi, di invecchiamento superiore: cioè VSOP. Mai usare gli XO, quelli apprezzateli da soli, per favore!

– gli invernali:

Flip cocktail

  • Toddy al cognac: 1 parte cognac, 2 parti acqua calda, scorza di limone, 1 cucchiaino di zucchero
  • Cognac Flip: un tuorlo d’uovo, un cucchiaio di zucchero, battere a crema, aggiungere 2cl cognac, e servire con cannella o noce moscata
  • Lebensretter (salvavita viennese): 4cl cognac, 8cl porto, un cucchiaino di zucchero. Servire caldo.
  • Glögg (punch svedese): 1 bottiglia di cognac, ½ bottiglia di porto o madeira o sherry dolce, 12 chiodi di garofano, 1 bastoncino di cannella, 80-100g di zucchero, mandorle pelate, uva passa; scaldare il cognac con le spezie e lo zucchero senza farlo bollire, diluire con il vino freddo, servire in bicchieri caldi decorati di mandorle pelate e uvetta.
  • Café charentais: 4 parti di cognac a 58°, 2 parti di zucchero, scaldare poi renderlo flambée con un fiammifero. Aggiungere un caffè bollente e servire con o senza panna montata. In zona si chiama brûlot charentais.

Alexander cocktail

i grandi classici:

  • Sidecar: 1 parte cognac, 1 parte triple sec, ½ parte succo di limone; variante: Cointreau al posto del triple sec. Ghiacciare.
  • Alexander: 1p cognac, 1p créme de cacao, 1p panna liquida.
  • Old Fashioned: 3p cognac, 1p curaçao, 2p zucchero, 1 spruzzo Angostura, 1 scorza limone; immergere la scorza in 3p di acqua bollente con lo zucchero, lasciar raffreddare; poi aggiungere il resto con un po’ di ghiaccio, mescolare e diluire con seltz.
  • Stinger: 2p di cognac, 1p di crema di menta bianca, mescolare.
  • Champagne cognac: 2p di cognac, 2p di curaçao, 1p maraschino, 1p vermouth, 1 cucchiaino di zucchero, 1 bottiglia di champagne. Versare su ghiaccio, decorare con arancia limone e menta fresca.

 – gli estivi fruttati:

Mint julep cocktail

  • American beauty: 1 parte di cognac, 1 parte di vermouth secco, 1 parte succo d’arancia, 1 parte granatina, 1 spruzzo di crema di menta bianca, 1 goccia di porto.
  • Far East: 4p cognac, 1p curaçao, 2p succo di ananas, 1 spruzzo di Angostura; servire shakerato nel ghiaccio con una ciliegina.
  • Cognac cooler: 8p cognac, 3p succo di pompelmo; mescolare e servire su ghiaccio allungato con ginger ale.
  • Mint julep: 4p di cognac, 1p crema di menta, 1 cucchiaino di zucchero, shakerare in ghiaccio, decorare di menta il fondo del bicchiere e versare sul tutto ½ p di rum senza mescolare.
  • Summit (cocktail ufficiale del Bureau National del Cognac): non ha riscosso molto successo. Si prepara con 4cl di cognac VSOP, 6cl di limonata fresca o lemon&soda, una lunga scorza di cetriolo e una di limone, su 5 cubetti di ghiaccio aggiungendo 4 fettine di zenzero fresco.

    Summit cocktail (creato per il BNIC)

    Summit cocktail (creato per il BNIC)

 

L’aspetto da tenere più in considerazione nei cocktail a base di cognac è che il distillato è il protagonista della bevanda; quindi tutti gli altri ingredienti vanno dosati in modo da non prevaricare sugli aromi ben più nobili ed importanti del re dei liquori.

© 2013 il farmacista goloso (riproduzione riservata)


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