Quest’anno ricorre il centenario per il più celebre cognac di qualità superiore: nel 1912 infatti la maison Martell creava il Cordon Bleu, uno dei primi cognac upmarket di largo consumo, rivolto ad una clientela esigente.
Il suo creatore, Edouard Martell, rivelando un acuto senso del marketing, che costituirà poi molto del lavoro delle Quattro Grandi case che sono leader del mercato (le altre tre, Courvoisier, Hennessy e Remy Martin), aveva già bene in mente il cliente tipo per questo cognac sopra la media: conoscitore e benestante. Infatti il battesimo di questo celebre blend, conosciuto e giustamente apprezzato dagli amatori di cognac in tutto il mondo, è stato tenuto all’altrettanto celebre Hotel de Paris a Montecarlo due anni dopo la nascita. La celebrazione del centenario, tra Monaco e Singapore, mostrerà di cosa è capace il marketing di una grande Casa del cognac.
È notevole il fatto che pur dopo un secolo, la bottiglia di questo cognac abbia ancora la forma originale, e che il blend mantenga il nome e le caratteristiche che l’hanno reso famoso. Nessun alcolico di larga diffusione può vantare questo invidiabile primato di longevità.
Punto di forza del Cordon Bleu è la sua composizione, in cui le acquaviti provenienti dalle Borderies sono le più rappresentate. La casa Martell acquista e distilla una parte importante del suo cognac da questo cru, e ne va giustamente orgogliosa. I cognac delle Borderies hanno la piacevole caratteristica di formare delle acquaviti di buona struttura e altrettanto buona delicatezza, in una parola complete.
In questo blend, composto da ben più di un centinaio di cognac di origini diverse, e dall’età media di 20-25 anni, si rivela un buon equilibrio tra le note fruttate e gli aromi del legno; il risultato è un cognac armonioso e rotondo, di buon corpo ma facile, che mette d’accordo quasi tutti. È raro trovare a chi non piaccia; per me, come credo per parecchi conoscitori, è stato il primo cognac importante, e porta di ingresso in un mondo che da più di 25 anni non smette di appassionarmi; ancora oggi tengo il Cordon Bleu tra le mie bottiglie, e ne bevo sempre volentieri.
In tanti anni questo cognac è stato protagonista di eventi più o meno importanti della storia, come essere servito durante la stesura del Trattato di Versailles nel 1920, nella crociera inaugurale del transatlantico inglese Queen Mary nel 1936, che conquisterà poi il prestigioso trofeo navale di velocità, il Nastro Azzurro (Cordon Bleu, appunto!), prima detenuto dall’italiano Rex, e molti anni dopo nei viaggi del Concorde da Parigi a New York, o nel ristorante del rinato e fascinoso treno Orient Express; insomma sempre presente in un mondo lussuoso e dorato.
Oggi viene riproposto in un’edizione limitata per il centenario, con un prezzo non proprio abbordabile da oltre mille fino a quasi quattromila dollari per bottiglia (creata da Boucheron), ed una più popolare con il sigillo del centenario. Potenza (e follia) del marketing!